Presenta uno scheletro calcareo, impropriamente detto guscio, tondo ma leggermente compresso completamente ricoperto da lunghi aculei robusti, acuminati e mobili. Sul ventre si trova l’apertura orale molto ampia la cosiddetta “lanterna di Aristotele” con cinque denti e pedicelli utili sia alla locomozione che alla cattura delle prede. Gli aculei sono di color viola con diverse sfumature dal marrone al verdastro. Il “guscio” può raggiungere i 7 cm di diametro.
Questo tipo di riccio viene detto anche “riccio femmina”; la denominazione però non ha nulla a che fare con il sesso della specie. Infatti quelle che erroneamente vengono chiamate uova, non sono altro che le gonadi, l’apparato riproduttore di entrambi i sessi. Questa è la polpa interna che è la parte commestibile; quando le gonadi sono mature sono voluminose e di colore arancione più o meno intenso.
Nome latino: Paracentrotus lividus
Famiglia: Echinidae (Echinidi)
Diffusione: Mar Mediterraneo, Oceano Atlantico orientale
Utilizzare il Ricco di mare in cucina
Il riccio di mare viene consumato per lo più crudo. La polpa interna, dal sapore intenso e particolare, può essere utilizzata per la preparazione di salse e sughi prelibati. Nota: oggi a rischio di estinzione per la pesca indiscriminata effettuata nonostante la regolamentazione vigente che prevede il prelievo solo in alcuni mesi dell’anno.